Sostenibilità, driver da governare?

Direttiva greenwashing, riforma delle IG e sistema di certificazione ereditato dal DL Rilancio: quali sono i futuri spazi di lavoro sul fronte della sostenibilità?

La sostenibilità si conferma tra i principali fattori in grado di condizionare le scelte d’acquisto dei consumatori, in particolare - secondo una recente indagine Wine Monitor Nomisma - tra gli under 25. I requisiti di prodotto e di processo, così come gli impegni ambientali ed etico-sociali, conquistano spazio all’interno di un piano strategico ideale, nel quale le imprese vitivinicole (in generale tutti gli attori chiamati a gestire l’offerta di mercato, compresa la grande distribuzione) sono già oggi chiamate a fare delle scelte.

Ma se, da un lato, la sostenibilità delinea degli spazi di lavoro, prima ancora di riflessione, per rimanere competitivi e differenziare l’offerta sarà necessario governare, anche in termini di informazione, gli effetti delle recenti novità normative che, più o meno direttamente, in aggiunta al quadro normativo già applicabile, avranno impatto sulla gestione sostenibile dei processi di produzione. Con l’obiettivo di dover comunicare, oltre che dimostrare, gli impegni, i requisiti e i termini di una concreta sostenibilità.

L’orientamento della direttiva Ue

La recente direttiva europea 2024/825 conferma il valore dei sistemi di certificazione e di tracciabilità, utili per comprovare i messaggi e i requisiti comunicati ai consumatori. È evidente infatti il giro di vite alle informazioni ingannevoli che rivendicano requisiti non supportati da impegni concreti, così come ai marchi di sostenibilità che - afferma il legislatore europeo - devono soddisfare condizioni minime di trasparenza e credibilità e prevedere un obiettivo sistema di controllo della conformità dei requisiti.

In effetti il greenwashing, oltre a creare condizioni di sleale concorrenza tra le imprese, rischia di compromettere la reputazione e gli sforzi degli operatori che concretamente si impegnano per raggiungere e mantenere elevati standard di sostenibilità. Si tratta di un tema particolarmente importante considerando gli orientamenti della domanda e la necessità di mettere i consumatori in condizione - come indicato nelle premesse della direttiva - di poter utilizzare la sostenibilità nelle scelte d'acquisto, facendolo in maniera informata.

Sotto la lente...

...le asserzioni ambientali generiche, in particolare quelle relative ai cambiamenti climatici e alle emissioni di carbonio, queste ultime consentite solo se si basano sull’impatto effettivo del ciclo di vita del prodotto, così come quelle che rivendicano un marchio di sostenibilità che, nell’ambito della comunicazione commerciale, suggeriscono (in qualsiasi forma, compresi testi, simboli e rappresentazioni), arbitrariamente e senza il supporto di un sistema di certificazione, che il prodotto presenta un impatto positivo o nullo sull’ambiente oppure sia meno dannoso per l’ambiente rispetto ai prodotti concorrenti.

Sintesi di articolo tratto da VVQ 4/2024. Leggi l'articolo completo

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Sostenibilità, driver da governare? - Ultima modifica: 2024-06-24T08:17:35+02:00 da Redazione

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